Coronavirus!
I grandi parlano con le bambine e con i bambini
Inutile dirlo, la paura circola nell’aria, mischiata al temibile virus ed è soprattutto quella che i nostri bambini stanno respirando.
Si guardano intorno e vedono i grandi che si agitano, che ascoltano le ultime notizie sull’andamento del contagio, che si scambiano sguardi preoccupati, che fanno scorte di cibo, di gel igienizzanti, di mascherine.
E le bambine e i bambini hanno bisogno di spiegazioni.
Ma come possiamo comunicare con loro, come possiamo evitare di intimorirli oltre misura?
La paura è legittima ed esprimerla è buona cosa; certo dobbiamo imparare a “regolarla”, facendo in modo che non diventi dirompente e ingestibile, al punto da impedirci di vivere sufficientemente bene la nostra quotidianità.
Non dimentichiamo che le bambine e i bambini, hanno la grande capacità di leggere nella mente degli adulti, di “sentire” quello che circola dentro di loro. Sono bravissimi in questo, più bravi di noi grandi.
Non possiamo quindi dire loro:
“Non ti preoccupare, non è nulla!”
Spieghiamo loro che i virus sono cose piccole, ma così piccole, che servono strumenti potenti per poterle vedere e che ci sono gli esperti, i medici, i ricercatori, che sono capaci di riconoscerli.
Perché si chiama Coronavirus?
Perché con un microscopio speciale si può osservare che è formato da una parte centrale, una specie di bulbo, con intorno una frangia, che assomiglia a una corona.
I Coronavirus si trasmettono di solito tra gli animali, ma, questa volta, sono stati capaci di arrivare all’uomo. È successo in Cina a gennaio ed ha iniziato a trasmettersi anche in altre parti del mondo, con gli spostamenti per turismo o per lavoro.
Come si trasmettono?
Chi è contagiato dal virus può trasmetterlo ad altri attraverso le goccioline di saliva che sono nel nostro respiro o con gli starnuti e la tosse.
Può trasmettersi anche con il contatto fisico, ad esempio toccando oggetti già contaminati (la maniglia di una porta, un cucchiaio, un telefono, ecc.).
Come si riconoscono gli effetti del Coronavirus?
I segnali sono simili a quelli del raffreddore, della tosse, dell’influenza. Ma, in alcuni casi, possono avere conseguenze gravi, come la polmonite. Queste conseguenze possono portare anche alla morte, come è successo in Cina.
Cosa possiamo fare per evitare il contagio?
Possiamo fare tante cose sia per noi che per rispetto degli altri:
Le cose davvero importanti
- Le bambine e i bambini hanno bisogno di “sentire” che i grandi non sono scoraggiati, che i grandi sanno come affrontare il problema.
Essi hanno anche bisogno che si esprima loro la fiducia nei confronti dei medici, degli specialisti, dei ricercatori, che stanno studiando un modo efficace per combattere il virus.
- Gli adulti devono evitare ai bambini un’esposizione eccessiva ai media: il televisore sempre acceso su notiziari e trasmissioni catastrofiche non va assolutamente bene.
- Non dimenticare che le informazioni devono essere più semplici e comprensibili possibile in relazione all’età e alle caratteristiche dei bambini, ma devono sempre essere accompagnate dalla descrizione dei rimedi che si stanno mettendo in atto. Da un lato il problema, dall’altro il modo con cui si può affrontare.
- Un’ultima cosa, ma non meno importante: evitare di dare lunghe spiegazioni. I bambini devono avere lo spazio per le loro domande; se i grandi riempiono tutto quello spazio, le domande sicuramente non arrivano, rimangono “dentro” ai bambini, ingabbiate, imprigionate e spesso esplodono con emozioni dirompenti o con la chiusura.
A cura di Monica Pratelli, psicologa e psicoterapeuta, Centro Method, Perignano (PI).
Tel 0587 617027 info@centromethod.it
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